giovedì 4 dicembre 2008

E - M - O - Z - I - O - N - A - R - E

Ho la fortuna di aver sviluppato e aver visto sviluppare molti progetti di e-elearning, e quasi sempre ho visto commettere gli stessi errori di sempre: quanti di quei corsi riuscivano a coinvolgere realmente gli allievi?

Adesso stiamo vivendo i tempi del rapid e-learning, e mi sembra che si stiano commettendo gli stessi errori dell'e-learning di sempre, solo pu' rapidamente.

Si spendono un sacco di soldi in strumenti, tecnologie ma si dimentica dell'importanza di una progettazione avvincente. Come si puo' catturare l'attenzione di un allievo e fargli seguire con attenzione un corso?

Molti ricercatori, insegnanti, formatori cominciano ad avere dubbi sull'efficacia dei progetti e-learning degli ultimi dieci anni. Allora, cosa manca all'e-learning per fare breccia?

Guardando l'e-learning di questi ultimi anni, almeno quello di mia conoscenza, secondo me mancano incisivita' ed emozione.

Abbiamo pochi secondi per catturare l'attenzione dei nostri utenti, e molto spesso uin quei pochi secondi li abbiamo gia' annoiati.

Penso alla capacita' dei bravi sceneggiatori delle serie televisive: nei primi minuti dell'episodio devono essere in grado di attrarre l'audience, altrimenti scatta feroce la legge del telecomando.

Devo ammettere una mia debolezza: ho visto quasi tutte le puntate delle prime serie di E.R. Ogni tanto (diciamo 10-15 minuti) doveva scattare qualcosa di adrenalinico. E un po' la stessa cosa deve succedere con i nostri corsi.

Ovvio, non abbiamo il budget per assumere George Clooney o un grande sceneggiatore. Ma che si abbia a disposizione 3, 30 30 0 300000 € il nostro obiettivo e' emozionare i nostri allievi.

E - M - O - Z - I - O - N - A - R - E

E dobbiamo farlo dal primo clic, dalla prima immagine, dalla prima frase. Pensate un po' un allievo: “Mamma che noia, E questo nella prima pagina/slide. Perche' dovrei continuare per le prossime 50?”

Attenzione, non sto dimenticando le altre qualita' dell'e-learning. Penso ovviamente ci siano altri importanti aspetti da tenere in considerazione. Ma ritengo fondamentale anche un inizio che coinvolga, e soprattutto un progetto che incida e sappia emozionare i nostri allievi.

Per fare questo pero' occorre che il progettista si senta coinvolto dall'argomento che sta trattando. O almeno con parte dell'argomento.

So che e' difficile, ma so anche che il nostro e' un gran bel mestiere che coinvolge fantasia, conoscenza, intelletto e capacita'. E allora perche' dovremmo dare frutti insipidi?

Viviamo in tempi che ci concedono grande liberta' nella creazione di contenuti. Possiamo facilmente creare video, audio, foto, documenti e altrettanto facilmente li possiamo condividere.

Sfruttiamo queste strumenti e sfruttiamo le nostre grandissime capacita': creiamo grande e-learning

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono A.S.S.O.L.U.T.A.M.E.N.T.E. d'accordo con te! Apprendere è (anche) una questione emozionale che sfama un bisogno fondamentale dell'individuo e della società.
Vorrei dire però che l'aspetto della noia (tipico delle attuali modalità di approccio all'e-learning)invade e altera il significato e l'importanza di fondare un percorso formativo sull'emozione.
A prescindere da questo aspetto, l'emozione è da sempre una leva imprescindibile per rendere commestibile la conoscenza.
Forse, come tu rilevi, è arrivato il momento di eliminare la bruttezza che pervade molte cose della nostra società e ridare bellezza a ciò che facciamo.
Non una bellezza formale (cavallo di battaglia di tanti anni appena passati), ma una bellezza vera, insita, profonda, e quindi da scoprire poco per volta con curiosità e... EMOZIONE.

Anonimo ha detto...

In questi ultimi anni si e' tanto parlato di E-Learning e poche persone e aziende lo hanno sperimentato sul serio. SOlo chi utilizza costantemente l'E.Learning come pratica metodologica consolidata si rende conto dell'importanza dell'emozione. Per contribuire a chiarire ancora meglio questo concetto posto i sinonimo del verbo EMOZIONARSI: colpire, commuovere, rimescolare, toccare, imbarazzare agitare, scombussolare, sconvolgere, scuotere, turbare, impressionare, prendere pulsare agitarsi, fremere, tremare, trepidare, vibrare
commuovere, imbarazzare
Pina Basti

Nazario De Mori ha detto...

Rgazzi, grazie. Mi sono emozionato. ;-)

Anonimo ha detto...

Condivido. Il processo di apprendimento è cambiato radicalmente già da diversi anni: da un approccio scolastico-nozionistico si è passati ad un altro spostato sull'emozione.
A che serve sciorinare date, luoghi, elementi da enciclopedia quando questo lavoro lo fa, e meglio, una Wikipedia?
Il compito del progettista di corsi allora è davvero COINVOLGERE, lasciare elementi che inneschino un processo di alimentazione della curiosità, che siano di stimolo per l'allievo. Che poi potrà provvedere, con i suoi stessi mezzi e quelli della rete, se vorrà e nella misura in cui lo desidererà, ad approfondire le parti nozionistiche.
Un intervento emozionale è oggi estremamente più efficace proprio perchè chiunque può disporre poi dei mezzi per l'auto-approfondimento, cosa che in passato era possibile solo recandosi presso biblioteche e spendendo molto tempo, non sempre in modo fruttuoso.
Emozionare quindi io lo considero uno dei mezzi per INCURIOSIRE, per fornire lo spunto per apprendere, approfondire in piena autonomia.