lunedì 16 giugno 2008

Tecnologie web e didattica

E’ stato scritto molto sull’impatto che le tecnologie web stanno avendo sul commercio, i media ed il business in generale ma, aldila’ del piccolo mondo degli addetti ai lavori, poco e’ stato detto sull’impatto che queste stanno avendo sulla didattica. I docenti stanno cominciando ora ad esplorare il potenziale dei blog, dei servizi di condivisone dei media tipo youtube e degli altri strumenti di social network . Questi, non specificatamente progettati per la didattica, hanno pero’ un potenziale fortissimo per l’accrescimento culturale degli allievi e per creare nuove opportunità didattiche.

Come il web in se stesso, anche il potenziale dell’e-learning (o dell’e-empowerment) non e’ pienamente sfruttato. Per molti le esperienze di apprendimento a distanza si sono esaurite in una semplice pubblicazione on line di materiale, accoppiata ad un test a risposta multipla. Poco stimolante, ancora meno arricchente. Usando invece i nuovi servizi web, l’e-learning ha il potenziale di diventare più personalizzabile e flessibile.

L’approccio tradizionale all’e-learning prevede l’utilizzo di un LMS o di una piattaforma proprietaria, software spesso scomodo e costoso, all’interno del quale si strutturano corsi, orari e valutazioni. Questo approccio spesso e’ utilizzato perché comodo alle istituzioni scolastiche o agli enti di formazione, non perché centrato sui bisogni dei discenti.

Con questo non voglio dire che gli LMS (Learning Managment System – sistemi di gestione dell’apprendimento) sono dannosi o inutili. Anzi, esistono strumenti open source ottimi (Ilias, Moodle, A-tutor,….). Solo non devono diventare la “giustificazione dell’e-learning”

Piuttosto l’e-learning 2.0 e’ esattamente il contrario: piccole parti scarsamente legate tra loro che combinano l’utilizzo degli strumenti e servizi web (blog, wiki,….)per la creazione di comunita’ di apprendimentio ad hoc.

Blogging

Perché i blog stanno conoscendo questo successo, sia a livello personale che nella didattica?

Grazie al formato in cui sono strutturati, che incoraggia le persone a pubblicare il proprio pensiero nel corso del tempo. Inoltre va considerato anche che il software che ha eliminato le barriere per scrivere e pubblicare on line ha dato un incoraggiamento notevole allo sviluppo di questa forma di socializzazione.

Grazie ai commenti, il blog facilita il feedback su quanto scritto. Feedback che puo’ giungere da un docente, da un altro studente o da chiunque altro appartenga alla mitica blogosfera

Gli studenti che utilizzano i blog stanno aumentando sempre di piu’, e questo puo ‘essere visto come uno strumento che permette di inserire domande o link ad altre risorse, pubblicare lavori da correggere. Cosa ancora piu’ importante, il blog non può essere visto come il prodotto di una singola persona, ma piuttosto come l’integrazione di più voci, includendo tra queste altri studenti o i docenti stessi. Esistono esempi di professori che hanno costruito blog insieme agli studenti per commentare libri, blog ai quali hanno partecipato gli autori stessi per ricevere o inserire commenti e domande. (esempio:The secret life of bees )








Una piccola annotazione: molto spesso si parla dei blog come delle specie di diari personali, in maniera denigratoria. Ovvio che possono essere anche questo, ed ognuno e’ libero di inserire i propri pensieri, ma e’ altrettanto ovvio che questo strumento può essere utilizzato per altri fini. Oltre alla didattica voglio citare l’esempio del crowdsourcing (neologismo per un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione prende un lavoro tradizionalmente fatto da un agente designato e lo esternalizza verso un gruppo indefinito e generalmente grande di persone attraverso un appello aperto su Internet ). Alcune importanti testate giornalistiche aprono propri blog dove gli utenti possono inserire informazioni locali. Le più interessanti vengono poi inserite nel sito principale della rivista.

Altri esempi

Altri esempi? Alcune scuole hanno aperto un blog per commentare le gite scolastiche in tempo reale. Questo permetteva un coomento in tempo reale delle viste che si stavano effettuando ed al comtemo permetteva ai parenti di essere informati sulle attività svolte o su eventuali problemi.

Podcasting

Il podcasting a mio avviso non ha bisogno di chissa’ quali spiegazioni. Una serie di file audio continuamente aggiornati: qualsiasi docente può inserire gli approfondimenti delle proprie lezioni, o altro materiale utile per gli studenti. Tutto questo con una tecnologia semplicissima (non c’e’ bisogno di una sala di registrazione). Ovvio che questo e’ valido per le università, ma e’ altrettanto ovvio che possiamo pensare ad un podcasting didattico per qualsiasi materia e per qualsiasi grado di istruzione.

Esistono anche siti in cui si possono condividere file audio. Vi ricordate quando ci hanno fatto studiare alle superiori il romanticismo citando anche i compositori di musica classica: se uno aveva a casa un padre che aveva Beethoven poteva farsi un’idea, altrimenti si attaccava al tram. Con un servizio come Muxtape posso, ad esempio, inserire file audio liberi da copyright per aiutare gli allievi a conoscere meglio certi periodi storici (schiavismo e gospel, irredentismo e lirica…)

Media sharing

Esiste una pletora di strumenti che si possono utilizzare per la condivisione nella didattica di risorse come foto o video.

Per esempio Flickr permette la condivisione di foto. Probabilmente lo conoscete per la condivisione delle foto di familiari o di gite, ma può benissimo essere utilizzato ad esempio nello studio della storia dell’arte. L’esempio qui sotto riportato utilizza una foto che utilizza Creative Commons come copyright: cioe’ chi ha scattato questa foto la mette a disposizione senza diritto d’autore. E’ condivisa come “Creative Commons Attribution ShareAlike” (chiunque la può utilizzare se anch’esso condivide la stessa foto o i lavori da essa derivati).

Flickr permette l’utilizzo di annotazioni, per cui una volta che ho fatto l’upload dell’immagine posso inserire commenti su singoli hot-spot interni all’immagine. Nell’esempio qui di fianco ho creato delle annotazioni sulle facce delle quattro figure del quadro del Pinturicchio, indicando chi sono. Ovviamente si puo’ fare molto di più, dipende dalla capacità e creatività di ognuno.

Il più famoso esempio di condivisione di media su internet e’ youtube. Molto spesso viene demonizzato da giornali e giornalisti perchè vengono inserite in questo spazio le bravate di alcuni cretinetti. Ma e’ altrettanto vero che e’ una miniera incredibile di risorse per la didattica e che inoltre può essere utilizzato dai docenti o da un classe per l’inserimento ed il reperimento di materiale didattico

Come penso sia chiaro a tutti, questi strumenti non sono buoni o cattivi in senso assoluto, ma sono utili o dannosi a seconda dell’utilizzo che ne faccio. Anche in questo caso la figura del mentore/educatore e’ importantissima, perché oltre ad utilizzare questi strumenti che possono essere di molto aiuto nella didattica, si insegna ad utilizzarli nella maniera giusta.

mercoledì 4 giugno 2008

Tecnologia nella/della formazione

Per interessi personali e soprattutto per il mio lavoro voglio essere aggiornato sulle nuove frontiere tecnologiche per la formazione professionale.

Ho cominciato questo lavoro con i PC 286, le BBS, i modem a 28.8. Internet era e-mail ftp e gopher.

Adesso sono a chiedermi come e se posso utilizzare la nintendo wii, o la ps3 o la xbox per gli allievi. Se questi sono in grado di utilizzare uno smartphone o un lettore mp3.

I miei colleghi formatori sostengono che la cosa piu' importante e' la "tecnologia della formazione" (l'applicazione nella formazione delle scienze comportamentali) piuttosto che la tecnologia nella formazione (la tecnologia degli strumenti audiovisivi o instructional media).

Diro' come quel calciatore "sono completamente d'accordo
al 50% con il mister".
E' vero, se non sono un bravo formatore la tecnologia dubito che mi faccia diuventare un bravo formatore. Ma se sono un bravo formatore posso ignorare gli stimoli che arrivano dall'esterno?

Posso far finta che Guglielmo Marconi non sia mai nato, che sky non abbia circa 4 milioni di abbonati, che un ragazzo conosca chi e' Steve Jobs e non sappia chi e'...boh... Nino Bixio? oppure Maria Montessori?.

Non so. E' una fame nascosta di gadget elettronici oppure e' una effettiva necessita di parlare all'uomo contemporaneo?