martedì 18 novembre 2008

Siamo in sintonia con i nuovi allievi?

Come gia' detto altrove, utilizzare l'e-learning 2.0 non e' piu' questione di “se” ma di “quando” ed uno dei motivi di questa affermazione e' che i “digital native” stanno diventando forza lavoro.

Voglio sviluppare meglio questo concetto per parlare dei “discenti di oggi” e come giovani studenti e lavoratori influenzino le caratteristiche di un'organizzazione.

Io faccio parte della generazione che gli americani chiamano “baby-boomers”, cioe' la generazione dei nati tra il 1946 ed il 1964. Si chiama cosi' perche' ci fu in quel periodo un grosso sviluppo economico. Gli studi dicono che le persone di questa generazione sono ossessionate dal lavoro, vivono per lavorare. Le madri erano casalinghe ed adesso hanno le leve del potere.

Gli studi sociologici come inquadrano invece i lavoratori piu' giovani?

Definiamo le generazioni X e Y.

Quando i media parlano di Generazione X intendono parlare delle persone nate del periodo 1965-1979.
Questa generazione ha conosciuto in maniera massiccia la famiglia con genitori divorziati. Le famiglie con madri lavoratrici sono la norma. Sono di intelletto elastico, indipendenti e con spirito di adattamento. Sul lavoro, prendono i loro compiti seriamente ed hanno un approccio pragmatico. Lavorano per vivere, non vivono per lavorare, come magari la generazione precedente alla loro.

La Generazione Y comprende i nati tra il 1980 ed il 1995. Uno studio della Adecco afferma che gli appartenenti a questa generazione:

1.imparano velocemente
2.amano la tecnologia
3.hanno un'alta stima di sé
4.sono favorevoli allo studio
5.sono orientati al risultato
6.sono socialmente consapevoli

Però questo spesso significa che hanno uno scarso attaccamento al lavoro, hanno bisogno di essere seguiti e controllati, vogliono avere "tutto e subito"

Che difetti hanno:
1.nell'espressione scritta
2.nella capacità di comunicazione
3.nel lavoro di gruppo
4.nelle abilità interpersonali
5.nel rispetto degli orari di lavoro e nei comportamenti appropriati in ufficio
6.nelle capacità di gestire gli affari

Time magazine in un articolo afferma che la generazione Y ha generato un cambiamento culturale nelle aziende e nel management ed effettivamente le persone di questa generazione stanno diventando agenti di cambiamento, forzando le organizzazioni a ripensare ed implementare i metodi di reclutamento, formazione e management.


Utilizzo delle tecnologie e del web 2.0

Sia per gli appartenenti alla generazione X che Y , la tecnologia ed in particolare Internet, ha un influenza fondamentale nella vita di tutti i giorni.
Esiste una teoria, elaborata da Marc Prensky, che io trovo geniale. Prensky contrappone i digital native con i digital immigrants. I digital Immigrants sono i membri delle generazioni precedenti alla generazione Y che hanno imparato ad utilizzare la tecnologia: “come tutti gli immigranti, alcuni meglio di altri, si sono adattati al nuovo ambiente, ma comunque in qualche misura conservano il loro accento che e' come tenere un piede nel passato”.

Prensky crede che, sebbene molte di queste persone utilizzino Pc, Internet, Ipod, comunque li utilizzino in maniera diversa rispetto alle generazioni piu' giovani

I digital natives sono cresciuti con la tecnologia . Sono, per continuare il paragone di cui sopra, di “madrelingua” del linguaggio digitale. Ed a causa di cio' “pensano e processano l'informazione fondamentalmente in maniera diversa dai predecessori”

A questo punto mi preme fare una considerazione: qui stiamo generalizzando e come in tutte le generalizzazioni si va giu' un po' pesanti. E' per me ovvio che non esiste una linea precisa che divide il comportamento di una generazione dall'altra. Cosi' come puo' benissimo essere che il componente di una generazione si trovi in realta' descritto meglio nell'ambito di un'altra generazione. Resta pero' importante fare alcune caratterizzazioni, che distinguono alcune categorie di discenti dalle altre, perche' e' necessario prendere in considerazione questi elementi se vogliamo promuovere un e-learning efficace.

Diciamo comunque che i digital native condividono una cultura globale comune, che prevede l'interazione tra la tecnologia, l'informazione, le altre persone e le istituzioni. Che e' in realta' qualcosa di piu' che l'essere connessi predicato dalla generazione precedente.

Esiste quindi uno spettro di comportamenti che attraversa le generazioni: da quelli che hanno una conoscenza approssimativa della tecnologia a quelli che ce l'hanno nel sangue. E questo emerge ancora piu' chiaramente in quello che chiamiamo web 2.0 e che coinvolge l'utilizzo di strumenti quali wiki, blog, social networking e social bookmarking.

Data questa situazione e' ovvio che ci sono differenti utilizzi in termini di:
  • livello di coinvolgimento con i social media
  • frequenza di coinvolgimento
  • quantita' di strumenti utilizzati

Possiamo quindi dividere gli utenti in tre livelli:
1.Consumatori passivi — utenti che leggono, ascoltano o vedono i contributi
2.Consumatori attivi — utenti che contribuiscono ai contenuti
2.Produttori proattivi — utenti che creano e condividono i l proprio materiali come foto, video, file, documenti e allo stesso tempo aggiornano il proprio blog o altri strumenti quali wiki, ...

Il giovane lavoeratore o studente e' connesso, come si dice, 24/7 e spende piu' tempo online che davanti alla tv. Comunica con gli altri grazie agli SMS, ai MMS, alle email e utilizza chat e forum.

Prendendo dati da una ricerca Forrester del 2008 possiamo quindi delineare

Quale e' il tipo di e-learning che l'utente preferisce utilizzare?
  • In primo luogo il discente di oggi preferisce informazioni ipertestuali che provengono da sorgenti differenti;
  • normalmente lavora con processi paralleli e simultaneamente su differenti contenuti, interagendo con altri.
  • Sono primariamente visuali, quindi preferiscono lavorare su foto, suoni e video piuttosto che su testo
  • Sono discenti esperienziali, cioe' preferiscono imparare scoprendo piuttosto che in linea teorica e vogliono arrivare a definire le conclusioni in maniera autonoma. Ecco il perche' del successo delle simulazioni o dei giochi di ruolo.
  • Hanno una soglia di attenzione breve, e per questo preferiscono piccoli brani di contenuti, anche su PC o IPOD
  • Sono estremamente sociali ed amano condividere le esperienze con gli altri. Amano lavorare in team. Interazione e' la chiave del loro apprendimento e voglio essere parte di una comunita', collaborando, condividendo e scambiando informazioni
  • Amano coprire ruoli diversi all'interno del percorso formativo: discenti, istruttori, facilitatori o sostegno di altri e cambiano ruolo tra di loro
  • Preferiscono imparare “just in time”, che significa avere accesso alle informazioni quando e' possibile applicarle immediatamente
  • Necessitano di feedback immediati e vogliono essere gratificati
  • Sono discenti indipendenti, e sono in grado di imparare da soli assistiti da una guida.
  • Preferiscono costruire il proprio apprendimento da soli, assemblando informazioni e strumenti da diverse provenienze

Le nuove generazioni sono molto piu' esigenti e richiedono l'utilizzo dei nuovi approcci e strumenti in aula o sul posto di lavoro.

La pratica

Come si traduce tutto questo in pratica?

Qui sotto inserisco un piccolo elenco di metodi da utilizzare con i nuovi discenti. Non e' esaustivo, vuole solo essere un punto di partenza per la discussione che secondo me dovremo avere. Ad esempio, come collegare le aspettative degli allievi della generazione Y con le aspettative degli allievi piu' anziani?

Mordi e fuggi
L'esperienza mi dice che i discenti delle nuove generazioni non vogliono esser annoiati da discorsi o letture lunghissime. In aula, l'estate scorsa abbiamo avuto un docente che praticamente leggeva libri durante le lezioni: abbiamo dovuto cambiarlo perche' gli allievi stavano (giustamente ) insorgendo.

WWW
Le persone si aspettano di essere connessi, e comunque di trovare materiale, supporto e altro online. Amano trovare l'apprendimento “just in time” e, come si dice al giorno d'oggi “whenever, wherever”

Auto-organizzati
Amano autorganizzare i gruppi di studio attraverso gli strumenti del web 2.0

Aggiungere
Occorre ricordare che gli utenti amano autocreare la propria formazione, quindi bisogna dare la possibilita' di aggiungere strumenti formativi o di inserire il contenuto che l'utente ritiene utile. Quindi ci si aspetta l'utilizzo di forum,. wiki, blog o chat

Gli allievi si aspettano un approccio collaborativo e sociale che attraversi tutta la loro vita, sia che si stia parlando di lavoro, apprendimento o tempo libero. Perche' e' questa la realta' che stanno vivendo.


giovedì 6 novembre 2008

Il triangolo no, non l'avevo considerato

La valutazione delle competenze e' diventata una di quelle cose di cui si discute in ogni dove: prendendo un caffe con degli amici, alla conferenza piu' “cool”, allo SMAU...

Ovviamente, come sempre accade, ci sono punti di vista differenti sull'importanza delle performance e la metodologia di valutazione. Cosi' la discussione finisce cercando di definire cosa e' la performance e come si riconosce. Molto spesso viene considerata come una merce.

Penso, ma forse e' dovuto alla mia deformazione professionale, che la performance si migliori attraverso il coaching, la formazione, l'apprendimento.

Lo sviluppo impetuoso dell'e-learning e' cosi' diventato una delle ultime mode per cercare di erogare apprendimento (non formazione) velocemente. Velocita' e costo sono diventati cosi' piu' importanti della qualita' e della progettazione formativa.

La velocita' e' diventata ormai una costante del nostro mondo: pensate a che aspettative ci sono sull'erogazione di servizi o prodotti! Devono essere sempre disponibili sul momento.

Per quanto riguarda il costo, possiamo dire che il triangolo peccaminoso esistente tra velocita', costo, qualita' e' sempre in vigore:

se vuoi rapidita' e prezzo basso, devi rinunciare alla qualita';

se vuoi rapidita' e qualita' allora costera' un sacco;

se vuoi qualita' a basso costo, non aspettarti che si faccia in fretta.

Gli strumenti di Sviluppo stanno provando a rompere il collegamento tra Qualita'-Prezzo-Velocita', provando a fornire un prodotto veloce, a basso costo e di qualita'.

Vogliamo ridurre il Time-To-Market e vogliamo mantenere efficenza ed alta qualita' dei corsi che offriamo, e naturalmente tutto questo senza budget.

E' solo uno sfogo, ma penso ci sia una gran confusione sull'e-learning. Non e' quella cosa che ci permette di erogare apprendimento in tempi rapidi ed a costi vicini allo zero. Mettere in piedi un corso on line con delle buone risorse richiede tempo, soldi, capacita'...Possiamo poi discutere sul R.O.I. L'investimento fatto ci ritornera' sicuramente in tempi ragionevoli, gli interventi saranno sicuramente di alta qualita', ma non e' detto che ci costera' una cippa. Il lavoro, di qualita' poi, si paga.

Senza parlare di quelli che pensano che l'e-learning sia solo una questione di report e log.....

martedì 4 novembre 2008

E-learning 2.0: perche' utilizzarlo?

Quando ho cominciato ad occuparmi di e-learning, utilizzare internet significava principalmente trovare contenuti, spedire e-mail e fare (poco) e-commerce. Per fare qualsiasi altra cosa era necessario avere competenze informatiche avanzate.

Anche per avere un sito web operativo era necessario fare un investimento IT abbastanza importante. Insomma, il web era un buon posto per trovare informazioni, ma non era il massimo se si voleva con facilita' creare contenuti o interagire con qualcuno.

Dal 2004 in poi c'e' stato lo sviluppo di una nuova specie di tecnologie, che hanno cambiato il web in uno spazio dove era possibile FARE qualcosa, oltre che leggere o guardare contributi.

Questa situazione si e' verificata per la semplificazione delle procedure che prima prevedevano l'utilizzo di strumenti per un'utenza specializzata; i nuovi strumenti permettono una connessione tra le persone molto piu' semplice.

In sostanza: nel web 1.0 (viene chiamato cosi') il focus era collegare le persone con i contenuti, nel web 2.0 il focus e' diventato collegare le persone con i contenuti e con altre persone.

Questo cambiamento e' stato molto importante nellìesperienza e-learning. Come minimo, incoraggia un livello di socializzazione e condivisione tra i discenti che non era previsto prima; invece di avere utenti che sono consumatori passivi di informazione, li trasforma, limitatamente alle funzioni previste dagli strumenti, in costruttori del loro stesso apprendimento. E il collegamento con una comunita' piu' ampia stessa del corso cui si partecipa e' vista come esperienza di apprendimento

Questo cambiamento puo' essere visto come eccitante o pericoloso, come sempre ogni volta che si affronta un cambiamento. E adesso non e' piu' questione di “se” ma di “quando”.

La sfida per chi lavora nell'e-learning sara' progettare la migliore strategia per integrare le varie forme di e-learning all'interno di un percorso formativo online ed offline.

E allora: dato il rapido sviluppo dell'ICT a la pressione dell'economia globale, non e' piu' pensabile che l'apprendimento possa avvenire solo all'interno di un corso strutturato o all'interno di moduli e-learning.

Alla fine dello sviluppo di un percorso formativo, molte volte i contenuti non sono piu' attuali, e molti lavoratori non hanno il tempo per seguire corsi di lunga durata.

Ormai e' chiaro che l'apprendimento di cui c'e' bisogno al giorno d'oggi e' microstrutturato, deve soddisfare un bisogno immediato ed essere fruito nel momento in cui nasce il bisogno.

Inoltre esiste la necessita' di accedere ad una rete di sapere per ricevere risposte o fornire consigli quando sorgono problemi. L'apprendimento non e' piu' solo consultare contenuti, ma e' anche poter contattare le persone giuste nel momento giusto

Si possono utilizzare strumento di social network quali i blog, ad esempio, per riflettere sull'esperienza vissuta o per condividere idee. E puo' essere anche utilizzato come punto di partenza: se un discente e' stato capace di inserire un post sul blog del corso, in poco tempo sapra' inserire domande o commenti su altre risorse e avra' sviluppato una buona capacita' di interazione con i colleghi; i wiki insegnano alle persone il valore della collaborazione, del lavoro di gruppo, altri strumenti sviluppano il senso critico.

Abbiamo visto fino ad adesso l'ineluttabilita' dell'applicazione degli strumenti del web 2.0 all'interno di percorsi formativi online; vediamo adesso quali sono le ragioni pratiche che ci inducono ad utilizzare l'e-learning 2.0

Perche' adottare l'e-learning 2.0 e non rimanere nel piu' classico e strutturato e-learning 1.0?

  1. I “Digital native” stanno diventando forza lavoro: le persone che sono nate tra l'inizio degli anni '80 e la prima meta' degli anni '90 stanno entrando nel mondo del lavoro. Queste persone sono nate in un mondo in cui Internet era gia' presente, sviluppato ed utilizzato quotidianamente. Quindi interagire ed utilizzare queste risorse per loro e' estremamente naturale: le hanno utilizzate per laurearsi, alle scuole superiori probabilmente facevano gia' ricerche su Internet. Alcuni di loro giocano o hanno giocato online con console quali Playstation o XBOX. Con i telefonini aggiornano l'account di Flickr e si spediscono mms o sms.

  2. L'utilizzo degli strumenti ' piu' semplice rispetto all'e-learning 1.0: come dicevamo piu' sopra, utilizzare strumenti di social media non richiede un livello tecnologico molto avanzato. Per aprire un blog e tenerlo aggiornato non occorre essere degli specialisti di html o visual basic. Inoltre il piu' delle volte e' gratuito. Cosi' come condividere video o foto. Invece installare un LMS ed aggiornarlo prevede una competenza ICT piuttosto elevata

  3. Funziona: coloro che l'utilizzano riportano ottimi risultati per i loro corsi

  4. La concorrenza lo sta utilizzando: Esistono gia' strutture che utilizzano questi strumenti per il loro apprendimento. Sia che si tratti di strutture deputate alla formazione professionale, sia che si tratti di aziende con il settore formazione al proprio interno.
Sono abbastanza esperto pero' per sapere che non e' tutto oro cio' che luccica, e che esistono anche ragioni che possono impedire l'applicazione dell'e-learning 2.0.

Allora, ecco alcuni motivi per non adottare l'e-learning 2.0

Il problema privacy: non e' detto che tutti i discenti vogliano divulgare informazioni che possono considerarsi sensibili. In questo senso possiamo essere abbastanza rassicuranti: gli strumenti sociali sono mediamente sicuri all'interno di Internet e il timore di vedere divulgate informazioni considerate confidenziali e' abbastanza infondato. Diverso e' quando un discente non ritiene opportuno divulgare notizie che possono informare sul proprio livello formativo o sul know-how della propria azienda. In questo caso io penso che le situazioni vadano affrontate caso per caso

L'E-learning 2.0 e' efficace? Annoso problema questo. L'apprendimento che sto seguendo e' efficace ed effettivo? Tutte le ricerche dicono che sì, l'e-learning 2.0 ha dimostrato una buona efficacia. Anzi, uno studio della Harvard Business School dice che le aziende che l'utilizzano sia per l'apprendimento che per la condivisione delle esperienze hanno un rendimento migliore.

L'utenza non ha capacita' o strumentazione necessaria per utilizzare l'e-learning 2.0. Abbiamo appena visto che i social media richiedono un basso livello di conoscenza ICT per essere utilizzati, quindi la capacita' non e' un freno. Piuttosto occorre un PC ed una connessione Internet per utilizzare questi strumenti, e questo potrebbe essere un freno. Anche se al giorno d'oggi un PC connesso ad Internet dovrebbe essere a disposizione di una vasta utenza, esiste effettivamente la possibilita' che non tutti possano utilizzare questi strumenti.

I docenti, i tutor e gli istructional designer non sanno utilizzare o inserire l'e-learning 2.0 nei proprio corsi. Secondo un recente studio il 51% di coloro che lavora nell'e-learning ha dichiarato di non essere in grado di utilizzare l'evoluzione dell'e-learning 1.0. Tutti i social media pero' offrono strumenti quali help in linea, forum o wiki che insegnano a sfruttare al meglio queste risorse, quindi non dovrebbe essere un problema imparare ad utilizzarli.


Per concludere, ricordiamoci che l'uomo e' un animale sociale, quindi gli strumento che ci permettono di socializzare aumentano le motivazioni ed i risultati dell'apprendimento.

L'utilizzo di strumenti social media predispongono un terreno piu' fertile per lo sviluppo delle comunita' di pratica, l'individuazione di esperti, la condivisione delle idee e la propagazione dell'innovazione.