Per interessi personali e soprattutto per il mio lavoro voglio essere aggiornato sulle nuove frontiere tecnologiche per la formazione professionale.
Ho cominciato questo lavoro con i PC 286, le BBS, i modem a 28.8. Internet era e-mail ftp e gopher.
Adesso sono a chiedermi come e se posso utilizzare la nintendo wii, o la ps3 o la xbox per gli allievi. Se questi sono in grado di utilizzare uno smartphone o un lettore mp3.
I miei colleghi formatori sostengono che la cosa piu' importante e' la "tecnologia della formazione" (l'applicazione nella formazione delle scienze comportamentali) piuttosto che la tecnologia nella formazione (la tecnologia degli strumenti audiovisivi o instructional media).
Diro' come quel calciatore "sono completamente d'accordo al 50% con il mister".
E' vero, se non sono un bravo formatore la tecnologia dubito che mi faccia diuventare un bravo formatore. Ma se sono un bravo formatore posso ignorare gli stimoli che arrivano dall'esterno?
Posso far finta che Guglielmo Marconi non sia mai nato, che sky non abbia circa 4 milioni di abbonati, che un ragazzo conosca chi e' Steve Jobs e non sappia chi e'...boh... Nino Bixio? oppure Maria Montessori?.
Non so. E' una fame nascosta di gadget elettronici oppure e' una effettiva necessita di parlare all'uomo contemporaneo?
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1 commento:
Il rischio di "deriva tecnologica" è sempre presente quando si prova a mescolare qualcosa ad uno strumento informatico/mediatico.
Che sia la telefonia (ma una volta col telefono non ci si doveva solo telefonare?) o la didattica (ma una volta, la scuola, non era fatta solo di libri?).
Il rischio ancora maggiore è finire a parlare di quanto si stava meglio quando si stava peggio, che una volta si imparava davvero perchè si doveva star giu' con la testa sui libri...
Secondo me ogni strumento puo' avere la propria valenza didattica, perchè ogni persona ha il proprio stile di apprendimento.
E insegnare a qualcuno il gusto per la musica credo sia piu' facile con un Ipod che tramite un dettagliatissimo trattato sulle direzioni d'orchestra di Toscanini.
Voglio dire, magari a qualcuno piace leggere anche il trattato, per carità... Dico solo che è bene avere scelta.
Ecco. Oggi c'è scelta.
E questa non è mai un male.
E questo commento l'ho scritto in treno, con un cellulare.
Dieci anni fa avrei avuto tra le mani la Gazzetta dello Sport e probabilmente avrei saputo qualcosa in più delle condizioni di Cannavaro che della tecnologia applicata alla didattica.
E non è detto che questo sarebbe stato un male.
Per dire.
Ora mi collego con sito della Gazzetta, va'.
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