mercoledì 14 ottobre 2009

Aziende 2.0

In azienda abbiamo sottoscritto, ormai due anni fa, un contratto con Tre. Avete presente, il concorrente di Tim, Vodafone e Wind?

Bene, dopo due anni ho deciso di farmi un giretto di telefonate per vedere che tipo di offerte avevano gli altri operatori.

Vado sul sito TIM, clicco sull'offerta Business e c'e' un bel link sulla frase "Passa a Tim".

Ok. Ottimo.

Clicco su "Richiedi contatto" e mi compare un form in cui devo mettere vita morte e miracoli della mia esistenza (non so perché, non basta un numero di telefono esistente?). Va bene, non formalizziamoci. Riempiamo ed aspettiamo una chiamata dal loro operatore.

Dopo un paio di giorni mi chiamano sul cellulare, è venerdì sto guidando ed entrando in una galleria. Lo dico al "consulente TIM" che mi risponde "non c'è problema ci sentiamo lunedì".

Mai più sentito.

Dopo un mesetto ripeto l'operazione, re-immetto i dati ed aspetto chiamata. La ricevo dopo i canonici due/tre giorni.
Sono in ufficio e posso parlare.

Do' alcuni dati relativi al contratto esistente con TRE (quanto paghiamo, che tipo di contratto, verso chi chiamiamo) ed allora il consulente TIM mi convince che è meglio restare con il mio operatore attuale perche loro "non hanno un contratto altrettanto valido per la mia tipologia di utenza".

Adesso, capisco che non siamo dei consumatori compulsivi di telefonia in ufficio, ma dirmi che e' meglio la concorrenza di loro.....

Mah.....

Forse sono io che non capisco la moderna strategia marketing

martedì 28 luglio 2009

Learning 2.0 e HypeCycle

L’Hype cycle e’ una rappresentazione grafica della maturita, adozione e applicazione nel business di una tecnologia specifica. E’ un nome coniato dalla Gartner, un’azienda statunitense di analisi e ricerca. E’ composta di 5 fasi così suddivise:

  1. "Technology Trigger" — e’ la prima fase del hype cycle e riguarda il lancio o altro evento che genera interesse sulla tecnologia.
  2. "Peak of Inflated Expectations" — Nella fase successiva, una frenesia dilagante genera entusiasmo senza freni e aspetattive irrealistiche. Ci possono essere applicazioni di successo di una tecnologia, ma piu’ spesso e’ il tempo dei fallimenti.
  3. "Trough of Disillusionment" — Le tecnologie entrano nella fase della disillusione, a causa del fallimento di alcune aspettative e vanno fuori moda. La stampa comincia ad abbandonare l’argomento.
  4. "Slope of Enlightenment" — Sebbene la stampa non ne parli piu’, alcune aziende continuano a seguire la nuova tecnologia e sperimantano I benefici dell’applicazione pratica della tecnologia.
  5. "Plateau of Productivity" — Un atecnologia raggiunge il "plateau of productivity" quando I benefici sono ampimanete dimostrati ed accettati. La tecnologia aumenta la propria stabilita’ ed evolve nella seconda e terza generazione. L?a,peiza del “plateau” varia se la tecnologia e’ ampiamente applicata o riguarda un mercato di nicchia.
Perche’ questa premessa? Perche’ la fase 2, il Peak of Inflated Expectations, continua a crescere intorno al learning 2.0. Diciamo subito che nel 2007 la Gartner ha considerato il web 2.0 un atecnologia “trasformazionale”, cioe’ una tecnologia che ha già raggiunto una penetrazione nel mercato tale da farla ritenere ormai prossima alla definitiva affermazione. Ma una nota di cautela e’ a questo punto d’obbligo.

Perche’ non bisogna sottostimare la sfida che attende progettisti, docenti ed allievi nell’ambito dell’applicazione del learning 2.0

E’ fantastico pensare a
“L’apprendimento quando e dove c’e’ ne bisogno”…ma tutto questo non succede se dietro non c’e’ un’attenta pianificazione ed una meticolosa preparazione.

giovedì 9 aprile 2009

5 piccoli consigli sulla progettazione di strumenti e-learning

  1. Un Instructional designer deve conoscere bene gli strumenti che utilizza e quindi stabilire pratiche e procedure che realizzano un apprendimento completo. Concentrarsi sullo sviluppo professionale dei discenti invece che sullo strumento, per una più efficace formazione e, in definitiva, un miglior ROI
  2. Essere concentrati sul contenuto e' essenziale.
  3. Bilanciare interventi sincroni con contentuo asincrono e' critico per il flusso dell'apprendimento Sistematizza il contenuto omogeneo in modo che il discente abbia la possibilita' di utilizzarlo senza fare troppa fatica
  4. Identifica almeno 5 obiettivi per il tuo corso
  5. Assicurati che le informazioni importanti siano ripetute. Le persone imparano meglio con la ripetizione dei concetti. E' una vechia formula per le presentazion in pubblico, ma vale anche per l'e-learning

venerdì 6 marzo 2009

Formazione e social network

Come non rimanere attratti dalle applicazioni di social network? Hanno avuto un successo cosi eclatante che un esperto di e-learning deve prendere in considerazione se utilizzare o meno questi strumenti nelle attivita' corsuali.

Termini come
wiki, twitter, flickr, blog sono diventati ormai di uso comune e molto spesso gli allievi di un corso online o blended comunicano tra di loro proprio utilizzando questi strumenti. Ma utilizzare la formazione informale all'interno di percorsi di formazione formale sappiamo per esperienza che non e' semplice. E qui si tratta di questo: creare una connessione tra la formazione informale e quella formale.

Al termine di un corso di formazione una persona deve essere in grado di
applicare il background teorico alla soluzione di problemi e noi dobbiamo supportare i discenti in questo aspetto. Qui allora entra in gioco il social network, che permette di collaborare e comunicare. Anzi, ancora di piu': il social network permette quella che possiamo definire come la soluzione collaborativa.

Vediamo quali sono gli aspetti che gli strumenti di social network mettono in gioco:

Adesso a me pare chiaro quali siano i benefici che derivano alla formazione formale applicando gli aspetti di cui sopra ad un aula virtuale. Wiki, blog, condivisione di cartelle on line, file sharing o altri strumenti sono ormai f
acilmente utilizzabili, gratuiti e con una base di utenti consolidata.

Ma al di fuori di ogni retorica: sono efficacemente utilizzabili oppure richiedono troppo sforzo per un formatore in rapporto al beneficio che portano?

lunedì 26 gennaio 2009

Organizzare un evento sincrono

Proviamo a fornire alcuni suggerimenti su come organizzare un evento e-learning sincrono? Cominciamo:

  1. Rispettare i tempi dei discenti;

  2. Creare o inserire materiale asincrono da collegare alla lezione sincrona;

  3. Considera che l'utenza potrebbe avere bisogni differenti, non creare quindi un'agenda troppo "stretta" delle cose che andrai a svolgere.

  4. L'utenza tiene l'attenzione puntata su di te per 10-12 minuti di seguito, non di piu'. Quindi cerca di coinvolgere la classe spesso.

  5. Devi conoscere caratteristiche e risorse disponibili e creare una strategia appropriata per utilizzarle;

  6. Se vuoi essere seguito cerca di essere emozionante;

  7. Crea e promuovi un ambiente molto collaborativo con i tuoi allievi;

  8. Il video in diretta non e' cosi' fondamentale. E' importante all'inizio per creare socializzazione, ma poi e' importante creare collaborazione tra gli allievi. Un video puo' anche essere pre-registrato.

  9. Crea materiale coinvolgente

  10. E' sempre formazione, quindi valgono sempre le stesse basi: analisi dell'utenza, essere chiari negli obiettivi da raggiungere, strutturare bene l'intervento







giovedì 22 gennaio 2009

Si comincia il nuovo anno di solito con i buoni propositi.

Io voglio cominciare con una lista: quella di 20 strumenti utili per l'e-learning, sia online che residenti su PC. Ne conoscete altri? Si accettano suggerimenti.

  1. Google - E-learning, risorse web, cazzeggiamenti: tutto parte da Google.

  2. Youtube - esiste un mondo prima di youtube ed un mondo dopo youtube

  3. Wikipedia - utilissimo per raccogliere informazioni

  4. Flickr - condividi foto che puoi anche in qualche maniera editare aggiungendo commenti. Utilissimo per certe docenze

  5. Slideshare - ormai un classico: condivisione presentazioni di powerpoint

  6. Screentoaster - tool per la registrazione video dello schermo del tuo PC. Io lo trovo utilissimo.

  7. Google Doc - Condividere documenti i testo online senza avere un'applicazione office

  8. Wikispace - Permette di creare dei siti tipo wikipedia. Esiste al versione free e quella a pagamento. Ovviamente cambiano le caratteristiche

  9. Delicious - condivisione dei bookmark online. Offre spunti ed educa alla condivisione delle risorse

  10. CourseLab - authoring system che non richiede conoscenza HTML o java. E' free

  11. Google Maps - Chi non l'ha usato almeno una volta ? E visto che si usa, perche' non usarlo in ambito educativo

  12. Google scholar - motore di ricerca su materiale scolastico

  13. Exe - Editor xhtml. Utilissimo per creare learning object anche in formato SCORM 1.2 e senza conoscere l'html

  14. Wetpaint - Crea siti web stile wikipedia gratis

  15. Audacity - Gestire impegni ed attivita'

  16. Freemind - FreeMind e' un software per creare mappe mentali

  17. Ustream - Bellissimo, si fa streaming in diretta aggratis, con qualche pubblicita' aggiunta qua e la'

  18. Myudutu - Strumento online per creare corsi anche in formato SCORM

  19. Polldaddy- Creare sondaggi ed indagini online e gratis

  20. Kompozer - editor WYSIWYG per creare pagine html


giovedì 4 dicembre 2008

E - M - O - Z - I - O - N - A - R - E

Ho la fortuna di aver sviluppato e aver visto sviluppare molti progetti di e-elearning, e quasi sempre ho visto commettere gli stessi errori di sempre: quanti di quei corsi riuscivano a coinvolgere realmente gli allievi?

Adesso stiamo vivendo i tempi del rapid e-learning, e mi sembra che si stiano commettendo gli stessi errori dell'e-learning di sempre, solo pu' rapidamente.

Si spendono un sacco di soldi in strumenti, tecnologie ma si dimentica dell'importanza di una progettazione avvincente. Come si puo' catturare l'attenzione di un allievo e fargli seguire con attenzione un corso?

Molti ricercatori, insegnanti, formatori cominciano ad avere dubbi sull'efficacia dei progetti e-learning degli ultimi dieci anni. Allora, cosa manca all'e-learning per fare breccia?

Guardando l'e-learning di questi ultimi anni, almeno quello di mia conoscenza, secondo me mancano incisivita' ed emozione.

Abbiamo pochi secondi per catturare l'attenzione dei nostri utenti, e molto spesso uin quei pochi secondi li abbiamo gia' annoiati.

Penso alla capacita' dei bravi sceneggiatori delle serie televisive: nei primi minuti dell'episodio devono essere in grado di attrarre l'audience, altrimenti scatta feroce la legge del telecomando.

Devo ammettere una mia debolezza: ho visto quasi tutte le puntate delle prime serie di E.R. Ogni tanto (diciamo 10-15 minuti) doveva scattare qualcosa di adrenalinico. E un po' la stessa cosa deve succedere con i nostri corsi.

Ovvio, non abbiamo il budget per assumere George Clooney o un grande sceneggiatore. Ma che si abbia a disposizione 3, 30 30 0 300000 € il nostro obiettivo e' emozionare i nostri allievi.

E - M - O - Z - I - O - N - A - R - E

E dobbiamo farlo dal primo clic, dalla prima immagine, dalla prima frase. Pensate un po' un allievo: “Mamma che noia, E questo nella prima pagina/slide. Perche' dovrei continuare per le prossime 50?”

Attenzione, non sto dimenticando le altre qualita' dell'e-learning. Penso ovviamente ci siano altri importanti aspetti da tenere in considerazione. Ma ritengo fondamentale anche un inizio che coinvolga, e soprattutto un progetto che incida e sappia emozionare i nostri allievi.

Per fare questo pero' occorre che il progettista si senta coinvolto dall'argomento che sta trattando. O almeno con parte dell'argomento.

So che e' difficile, ma so anche che il nostro e' un gran bel mestiere che coinvolge fantasia, conoscenza, intelletto e capacita'. E allora perche' dovremmo dare frutti insipidi?

Viviamo in tempi che ci concedono grande liberta' nella creazione di contenuti. Possiamo facilmente creare video, audio, foto, documenti e altrettanto facilmente li possiamo condividere.

Sfruttiamo queste strumenti e sfruttiamo le nostre grandissime capacita': creiamo grande e-learning